Osteoporosi maschile

 

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Introduzione

L’osteoporosi è una malattia metabolica dello scheletro che coinvolge principalmente
il sesso femminile; occorre sottolineare tuttavia che, a causa
dell’ampia diffusione, anche il sesso maschile ne risulta coinvolto in modo
significativo ed essa quindi rappresenta una condizione clinica più frequente
nell’uomo di quanto comunemente si creda. È calcolato infatti che circa il 25-
33% degli uomini subisca una frattura da fragilità nel corso della loro vita 1. Un
uomo di 50 anni ha circa il 17% di probabilità di andare incontro ad una frattura
di femore nel corso della restante vita 2. Analogamente a quanto accade
per le donne il rischio di frattura aumenta in modo esponenziale con l’età in
particolare dopo i 70 anni. Circa il 30% delle fratture di femore e il 20% delle
fratture sintomatiche vertebrali occorrono nel sesso maschile 3. Le fratture di
femore rappresentano l’evento più drammatico ed invalidante: ad un anno
solo il 20% ritorna ad una condizione precedente la frattura 4 ed inoltre, entro
tale termine, è documentato un netto incremento della mortalità rispetto alle
donne: circa il 30% verso il 17% 5. Tale triste primato è dimostrato anche per
quanto riguarda la frattura vertebrale6 e di omero7. In generale questo dato
riflette la maggior vulnerabilità del paziente maschio anziano nei confronti
del sesso femminile in gran parte legato alle patologie concomitanti. A questo
riguardo è importante sottolineare la maggior quota nel maschio delle forme
di osteoporosi secondarie, dal 30 al 60% dei casi, rispetto a quella cosiddetta
primitiva o senile.

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