Pericolo: pressione alta

 
La pressione alta, denominata anche ipertensione, è uno dei fattori di maggior rischio per la nostra salute.

Quasi 1/3 della popolazione mondiale soffre infatti di valori arteriosi troppo elevati, un rischio per il benessere generale e un aumento di lavoro che stressa il nostro cuore.

Anche attraverso un'alimentazione corretta possiamo evitare almeno una delle cause di questa sintomatologia.

Gli studi hanno più volte confermato che uno degli alimenti maggiormente responsabile dell’aumento della pressione è il sale.

L’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, valuta infatti come quantità giornaliera più che sufficiente il sale presente normalmente nei cibi, senza necessità quindi di integrarlo ulteriormente.
Il consumo normale medio deve infatti rimanere sotto i 5 grammi al giorno, mentre la media italiana supera allegramente i 10 grammi.

Nelle prossime pagine scopriremo quali alimenti sono i più ricchi di sale, secondo una classifica dei "top ten" che va da quello con minore contenuto di sale all'alimento che in assoluto ne contiene di più.

Questo vi permetterà quindi di valutare una corretta associazione di alimenti e soprattutto di evitare un abuso di tali alimenti.

10° Posto: la maionese

Un cucchiaio di maionese contiene 0,2 g. di sale.

Una quantità che a prima vista può sembrare irrisoria, ma pensate a quanta maionese potreste utilizzare per accompagnare una porzione di patatine fritte, per non parlare di un vitello tonnato ...

Un binomio come maionese/patatine fritte (a cui magari avrete aggiunto ulteriore sale) è un vero e proprio pericolo per la nostra pressione.

In linea generale un consumo moderato di maionese non provoca innalzamenti importanti nei valori della Pressione Arteriosa.

Abbinandola ad altri alimenti ricchi di sale possiamo invece raggiungere e superare facilmente la dose massima giornaliera.

9° posto: il Ketchup

Sempre con il principio delle classiche patatine fritte, ma anche negli hamburger o per condire un piatto di carne, il ketchup non migliora la situazione, anzi la peggiora.

Infatti la percentuale di sale contenuta in un cucchiaino di questa saporita sala è esattamente il doppio di quella contenuta nel sale, 0,4 grammi, occhio quindi a quanta salsa aggiungete ai vostri piatti!

8° posto: Patatine fritte

Immancabili portatori di sale sono appunto le patatine fritte.

In questo caso ci riferiamo al classico sacchettino, quello piccolo generalmente venduto al bar o alle macchinette del vostro ufficio, e non quelle surgelate o preparate in casa.

Questo sacchettino contiene 0,7 grammi di sale per circa 50 grammi presenti nella confezione.

Se ovviamente pensate al sacchettino che generalmente acquistate al supermercato, il cui peso è almeno del doppio, avrete già facilmente acquisito circa il 25% della dose giornaliera di sale.

7° posto: La senape

Ancora una volta nella classifica degli alimenti con maggior presenza di sale troviamo una salsa.

Parliamo questa volta della senape, amica quasi esclusiva di Hot Dog con gli immancabili crauti.

Prendendo sempre come esempio un classico cucchiaino scopriamo che la senape è addirittura 5 volte più sapida rispetto alla maionese.

Un cucchiaino infatti contiene 1,0 grammo di sale.  Che dire, basta veramente poco per raggiungere facilmente una soglia a rischio.

6° posto: La mozzarella

Un ex aequo con la senape.

La mozzarella, anche se a parità di peso contiene una percentuale inferiore di sale, considerata la maggior quantità che se ne consuma, raggiunge per 100 grammi di peso la stessa quantità di di sale contenuta in un cucchiaino di senape.

La mozzarella presa in esame è quella a base di latte di mucca e l’unità di misura è decisamente più semplice, ossia i 100 grammi, ma altre tipologie di mozzarella, ad esempio quella di bufala, contentono quantità di sale ancora maggiori.

Andando avanti nella top ten scoprirete come un abbinamento classico che utilizza la mozzarella possa, a livello di presenza di sale, rivelarsi essere estremamente sconsigliato.

5° posto: Prosciutto cotto

Siamo nella prima metà di questa nostra classifica e vedrete come i valori d’ora in avanti subiranno delle impennate, anche brusche.

Con il 5° posto e il prosciutto cotto nella versione 100 grammi, il classico etto, raggiungiamo infatti la soglia ‘critica’ di presenza di sale.

Abbiamo infatti letto che mozzarella e senape contengono 1 grammo di sale, ossia 1/5 della dose quotidiana raccomandata.

Il prosciutto cotto quasi raddoppia questo valore portando in tavola 1,8 grammi di sale per ogni etto, e non è finita ..

4° Posto: il parmigiano

Una delizia per il palato, un sapore inconfondibile ed uno dei vanti della nostra gastronomia.

Ma, come per tutte le cose estremamente gustose, meglio non farselo mancare a tavola ma in porzioni contenute.

Un etto di parmigiano contiene infatti ben 2 grammi di sale, circa il 40% della dose massima raccomandata dalla OMS.

Se siete dei buongustati e amate questo formaggio meglio assaporarne quantità più ridotte.

3° posto: olive in salamoia

Ecco il "podio" degli alimenti più ricchi di grasso.

Al terzo posto troviamo una classica conserva di verdura, forse quella più preparata (insieme alla salsa di pomodoro) e sicuramente molto apprezzata.
Parliamo delle olive in salamoia.

Pensate che bastano 10 olive per raggiungere ben 2,2 grammi di sale.

Superare questa quantità è una garanzia di superare, nell'arco della giornata, la quantità massima di sale consigliata.

Difficile però trattenersi ...

2° posto: il salame

Anche se tutte le varietà di questo insaccato prevedono quantità estremamente elevate di sale, questo valore può oscillare in funzione del particolare salame preso in considerazione, per cui abbiamo preferito scegliere una delle tipologie di salame più consumata in Italia: il salame tipo Milano, che ci "offre" ben 3,8 grammi di sale ogni 100 grammi.

Purtroppo il sale deve necessariamente essere utilizzato nella rpeparazione degli insaccati in quanto svolge una azione di inibizione nei confronti dello sviluppo dei microbi presenti e una di "cottura" o anche stagionatura per la carne e gli altri ingredienti utilizzati per realizzare questo peraltro saporito insaccato.

1° posto: il prosciutto crudo

Anche il primo posto, prevedibile dopo quanto scritto in precedenza sul salame, appartiene di diritto ad un insaccato.

Parliamo del prosciutto crudo dolce, un vanto nazionale – come moltissimi dei nostri prodotti - ed un sapore unico ed inconfondibile.
Peccato però che 100 grammi ne contengano oltre 6 di sale.

Basta un etto per superare la dose massima giornaliera suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e, come precedentemente scritto, un abbinamento classico con la mozzarella porterebbe in maniera quasi inevitabile al raddoppio della dose di sale da assumere.

Come siamo soliti dire non priviamoci di nulla se di nostro gusto ma moderiamo in maniera rilevante le quantità.

Avremo sempre sulle nostre tavole prodotti gustosi e preserveremo il nostro organismo da futuri problemi di salute.